LICIO
ISOLANI - un volterrano a New York
Nel
2003 Villa Palagione ha volto il suo interesse verso l'Arte Contemporanea,
con una mostra su Licio Isolani: il volterrano di New York. L'artista,
pur avendo raggiunto la propria maturità artistica negli Stati Uniti,
ha creato le basi della propria formazione a Volterra, città alla quale
è ancora pienamente legato da un forte senso di appartenenza. Ringraziamo
anche il Comune di Volterra che ha patrocinato l'evento concedendo l'uso
delle Logge di Palazzo Pretorio, gli sponsors e tutti coloro che hanno
contribuito alla realizzazione ed invitiamo il pubblico a visitare le
due esposizioni - a Villa Palagione ed alle Logge Pretorie - che senza
dubbio rappresentano un arricchimento culturale per la città di Volterra
e non solo.
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L'esposizione
si è svolta in due luoghi diversi, a Villa Palagione con le opere
di alcuni anni prima, e nelle Logge di Palazzo Pretorio con i lavori più
recenti.
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Entrambe
individuano due fasi importanti del lavoro dell'artista; la prima è un
omaggio alla pittura degli anni '60 ed oltre e sviluppa la ricerca espressiva,
la sperimentazione iniziata in un luogo, New York, nel quale l'interesse
per il nuovo in quegli anni era d'obbligo. La seconda presenta le ultime
opere e pone al centro dello spazio pittorico la figura dell'uomo e l'attualità
dell'immagine come luogo di "accumulazione" delle idee. In entrambi i
casi Licio Isolani rivela non solo la propria genialitài artistica, ma
anche grande creatività, sensibilità, e sopratutto una profonda umanità.
Ringraziamo quindi l'artista che nella funzione di trait d'union fra l'Europa
e gli Stati Uniti, ci ha dato l'opportunità di confermare la vocazione
e l'impegno interculturale ormai consueto di Villa Palagione.
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Immagini
dal catalogo della mostra. 2003
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Il
catalogo della mostra è disponibile presso Villa Palagione
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Licio
Isolani
è nato a Volterra,in Toscana, nel 1931. Ha studiato presso l' Istituto Statale
d'Arte di Volterra e di Firenze, dove ha conseguito il titolo di Maestro
d'Arte. La sua educazione artistica inizia molto presto nel laboratorio
d'alabastro del nonno e del padre, dove impara a scolpire e modellare oggetti
ed animali decorativi. Ma la sua curiosità lo spinge ad andare oltre. Non
poteva fermarsi lì... a volte disegna i fumetti di Topolino, altre volte
armeggia con elastici e fili elettrici per costruire il campanello di casa.
Ancora oggi Licio ammette di lasciarsi incuriosire da queste cose e di vedere
la sua attività artistica come una sorta di gioco. Completati gli studi
a Firenze, Licio si reca negli Stati Uniti a S. Poul, nel Minnesota. Quindi
si trasferisce a New York dove tutt'ora lavora e risiede. E' membro del
gruppo organizzatore delle prime gallerie cooperative, "Coop-Gallery on
10th Street", nate in quel periodo a New York. All'inizio degli anni sessanta
insegna scultura alla New School University for Social Research, e ora Licio
è insegnante di ruolo (Senior Associate Professor) al Pratt Institute, ed
insegna scultura nella Sezione delle Belle Arti. Alla fine degli anni sessanta
Licio entra a far parte del gruppo E.A.T (Experiment in Art and Technology),
che gli artisti Robert Rauschenberg, John Cage e l'ingegnere Bill Kluver
della I.B.M., avevano appena formato. La I.B.M. era già stata sponsor principale
dei "NINE EVENINGS" al Lexinton Armory in New York. Con questo gruppo Licio
partecipa ad alcune mostre importanti, una delle quali, dal titolo "Some
More Beginnings", era stata organizzata simultaneamente nei due musei più
importanti di New York: quello d'Arte Moderna (MOMA) ed il Brooklyn Museum.
Nel movimento artistico dell'E.A.T., Licio ritrova il rapporto esistente
fra il suo amore per i fenomeni delle scienze naturali e quello per l'arte.
In questo periodo inizia a dedicarsi alla scultura cinetica introducendovi
materiali nuovi, fra i quali la plastica. Nell'ultima fase di questo periodo
di ricerca artistica, Licio spinge la sua curiosità creativa al limite dell'impossibile,
come fa alla Columbia University di New York, dove cerca di studiare la
possibilità di impiegare l'energia atomica come fonte di illuminazione interna
permanente nelle sue sculture. La ricerca viene abbandonata poichè di rivela
pericolosa. All'inizio degli anni settanta, avviene una svolta importante
nel suo lavoro. In un soggiorno in Italia, durante il quale Licio dirige
un corso di scultura estivo organizzato dal Pratt Institute, riceve l'invito
di partecipare alla manifestazione artistica Volterra 73. Partecipa alla
manifestazione con un progetto autobiografico dal titolo "Volterra anno
zero", un'azione che richiedeva il coinvolgimento diretto del pubblico.
Da questo momento inizia la sua attività artistica nel settore della performance-art
e delle installazioni. "CON QUESTO IO HO TROVATO LA TOTALE LIBERTA' CREATIVA",
dice Licio di se stesso. Nel 79 va a Parigi e presenta la performance "AT
THE HEART OF THE MATTER" (Nel cuore della questione), un dialogo in forma
scritta fra Licio e gli spettatori presenti nella galleria Vitrine pour
l'Art Actuel. Con questa opera presenta al pubblico la dinamica umana più
stimolante del concetto di "SOPRAVVIVENZA", quella che lui esprime nel suo
lavoro. Nell' '86 è in Taiwan per una serie di conferenze sulle lnuove tecniche
di fusione degli oggetti d'arte. Nell'occasione visita la Tama University
a Tokyo, in Giappone. Nel '93 è in Canada per l'inaugurazione della mostra
"Un Point de Vue Sur Design" al Museo del Design di Montreal, dove ora alcuni
suoi lavori fanno parte della collezione permanente del museo. Nel '95 si
trova a Taipei, ancora in Taiwan per l'inaugurazione della sua mostra personale
all' Yoo Yoo Yang Museum and Gallery. Licio ha esposto anche nel Trenton
Museum, nel Newark Museum e all' Hudson River Museum. Altre performance
sono state realizzate al Guggenheim e Whitney Museums e nello spazio multimediale
della Franklin Furnace. I suoi lavori fanno parte delle collezioni del Museum
of Moderm Art nel Minnesota, del Montreal Museum of Design, e del Smithonian
Design Museum di New York, nonchè di altre collezioni private. |
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